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Gli smartphone più particolari della storia

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La storia degli smartphone e dei telefoni cellulari è stata costellata di esperimenti di mercato più o meno riusciti ma, sicuramente, non certo indifferenti agli occhi degli appassionati. Abbiamo provato a riassumere quelli più iconici!

Nokia N-Gage

nokia ngage

Il Nokia N-Gage rappresenta uno dei primi tentativi di fondere il mondo dei telefoni cellulari con quello delle console portatili. Lanciato nel 2003, questo dispositivo aveva una forma particolare che ricordava una console portatile tenuta in verticale. La sua caratteristica più peculiare era la posizione del microfono e dell’altoparlante, che costringeva gli utenti a tenere il telefono di lato per parlare, guadagnandosi il soprannome di “taco phone”. Nonostante il suo insuccesso commerciale, il N-Gage ha aperto la strada all’idea di gaming su smartphone.

Motorola Flipout

flipout

Nel 2010, Motorola ha sorpreso tutti con il Flipout, uno smartphone quadrato con schermo da 2.8 pollici che ruotava di 90 gradi per rivelare una tastiera QWERTY completa. Il design unico permetteva di avere uno smartphone estremamente compatto ma funzionale, anche se la forma quadrata lo rendeva poco pratico da tenere in tasca. Il sistema operativo era Android 2.1 con interfaccia personalizzata MOTOBLUR.

Samsung Galaxy Beam

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Il Galaxy Beam, lanciato nel 2012, integrava un proiettore LED direttamente nel corpo dello smartphone. Questa caratteristica unica permetteva di proiettare immagini, video e presentazioni su qualsiasi superficie piatta con una dimensione fino a 50 pollici. Nonostante fosse un’idea innovativa, lo spessore maggiorato e la batteria che si esauriva rapidamente usando il proiettore ne hanno limitato il successo commerciale.

Yotaphone

yotaphone

Questo smartphone russo ha introdotto un concetto rivoluzionario: due schermi, uno LCD tradizionale sulla parte anteriore e uno e-ink sul retro. L’idea era di utilizzare lo schermo e-ink per contenuti statici come ebook, notifiche e widget, risparmiando così batteria. Il dispositivo ha avuto diverse iterazioni, con l’ultima versione, il Yotaphone 3, che presentava specifiche tecniche competitive e un design più raffinato.

LG Wing

Uno degli smartphone più audaci degli ultimi anni, il LG Wing presentava un meccanismo a T che permetteva allo schermo principale di ruotare di 90 gradi, rivelando un secondo display più piccolo sottostante. Questa configurazione unica permetteva di utilizzare due app contemporaneamente in modo innovativo, come guardare un video sul display principale mentre si naviga sui social media su quello secondario.

IBM Simon

Considerato il primo smartphone della storia, l’IBM Simon fu lanciato nel 1994, ben prima che il termine “smartphone” entrasse nell’uso comune. Era dotato di touchscreen monocromatico, stylus e poteva inviare email, installare applicazioni di terze parti e persino fare fax. Pesava quasi mezzo chilo ed aveva un prezzo di 899 dollari, una cifra considerevole per l’epoca.

Nexus Q

Sebbene non fosse tecnicamente uno smartphone, il Nexus Q di Google merita una menzione per la sua unicità. Era una sfera nera che fungeva da media player sociale, controllabile tramite smartphone Android. La parte superiore ruotava per regolare il volume e l’intero dispositivo si illuminava a ritmo di musica. Fu uno dei più grandi fallimenti di Google, tanto che venne ritirato dal mercato prima ancora del lancio ufficiale.

RED Hydrogen One

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Creato dalla famosa azienda di telecamere professionali RED, questo smartphone prometteva di rivoluzionare la fotografia mobile con un display olografico 4V che poteva mostrare contenuti 3D senza bisogno di occhiali speciali. Il design industriale con pannelli laterali in titanio o alluminio lo rendeva unico nel suo genere, ma il prezzo elevato e le prestazioni deludenti del display olografico ne hanno decretato il fallimento commerciale.

Kyocera Echo

Lanciato nel 2011, il Kyocera Echo era uno smartphone con due schermi che potevano essere utilizzati separatamente o uniti per formare un tablet. Il meccanismo a cerniera permetteva di configurare i display in vari modi, inclusa una modalità “tent” per la visualizzazione di contenuti. Nonostante l’innovazione, problemi di durata della batteria e un software non ottimizzato ne hanno limitato il successo.

Siemens Xelibri

xelbri

La linea Xelibri di Siemens rappresenta uno dei tentativi più audaci di trasformare i telefoni cellulari in accessori di moda. Particolarmente notevole era il modello “a conchiglia” che assomigliava a un compact mirror per il trucco. Questi telefoni erano più opere d’arte che dispositivi pratici, con design che sacrificavano l’usabilità per l’estetica. La linea fu discontinuata dopo pochi modelli, ma rimane un esempio interessante di come il design dei telefoni possa spingersi oltre i confini convenzionali.

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